Passaggio generazionale
Caso 1) Erede capace e volenteroso di continuare
Questo tipo di passaggio generazionale è il caso migliore per il passaggio agli eredi, questi i miei suggerimenti:
1) Evitare costrizioni da parte del fondatore. Essere sicuri che l’erede scelga sulla base della propria reale volontà
2) Assunzione di responsabilità in forma graduale da parte dell’erede magari affiancato ad un tutor, coach o manager esperti
3) Durante la “convivenza”, il capostipite deve ridurre progressivamente la propria influenza nelle scelte di tipo strategico, facilitando l’evoluzione positiva del processo decisionale tra gli eredi, arrivando in tempi rapidi a ritagliare per sé il ruolo di consigliere (che dispensi consigli sempre e solo su richiesta …).
Passaggio generazionale
Caso 2) Erede capace ma non volenteroso di continuare
E’ un caso molto frustrante per l’imprenditore.
Spesso la mancanza di volontà deriva dal fatto che l’imprenditore ha sempre soffocato ogni iniziativa del successore. Spesso si verifica che il successore una volta “in libertà” improvvisamente diventi attivo e volenteroso di gestire l’azienda.
Ecco i miei suggerimenti:
1. Cercare di capire le vere motivazioni della mancanza di volontà. State attenti che il confronto può creare traumi (es figlio che dice: non mi importa nulla della tua azienda e tu hai vissuto solo per questa…)
2. Vendere e chiamatemi (se è pigro lasciargli l’azienda è veramente una brutta idea, lasciategli i soldi e che se li goda…)
3. Organizzare l’azienda in modo tale che sia gestita da manager. Forse gli utili saranno inferiori (l’occhio del capo ingrassa il maiale) ma non è detto…
4. Inserire in azienda nuovi soci che possono anticipare una liquidazione (es. socio che acquisti quote) o rendere più solida la società (es. socio in aumento capitale)
Passaggio generazionale
Caso 3) Erede incapace ma volenteroso di continuare
Questa è un ipotesi frequente ed è particolarmente frustrante per chi lavora in azienda.
Spesso il successore ricorre all’uso del cognome per essere rispettato dagli altri. Le persone valide perdono motivazione ed impegno subendo il capo come un’ingiustizia.
Ecco i miei suggerimenti
1) Vendete e chiamatemi (se non è capace lasciargli l’azienda è veramente una brutta idea, lasciategli i soldi e che se li goda…)
2) Inserire in azienda nuovi soci che possono anticipare una liquidazione (es. socio per acquisto quote) o rendere più solida la società (es. socio in aumento capitale). I nuovi soci avranno voce in capitolo per intervenire sulle incapacità.
3) Vendetegli l’azienda, a sconto e con una dilazione di pagamento ma almeno rischia come imprenditore e comprendete se ha voglia di rischiare o è attratto solo dalla posizione e status.
4) Separate l’immobile e altri beni in caso gli venga lasciata la gestione (mettere al riparo quante più cose potete…)
5) Affiancatelo da persone capaci (manager, consulenti, coach) anche se “un ronzino non diventerà mai un cavallo da corsa”
Passaggio generazionale
Caso 4) Erede incapace e non volenteroso di continuare
In una situazione di passaggio generazionale possono verificarsi diverse fattispecie a seconda delle caratteristiche del figlio a cui il padre vorrebbe lasciare l’azienda. il caso 4, quello in cui l’erede non ha ne la capacità ne la volontà di continuare è abbastanza semplice, in quanto è chiaro che il passaggio generazionale non costituisce una soluzione di continuità. Non dovrebbe quindi esserci il passaggio generazionale (l’imprenditore dovrebbe assolutamente capirlo!!!).
La valutazione spetta al fondatore che deve decidere se portarsi l’azienda nella tomba o valutare altre soluzioni.
Ecco i miei suggerimenti:
1) Vendere e chiamatemi
2) Organizzare l’azienda in modo tale che sia gestita da manager. L’imprenditore si ritaglia un ruolo da azionista sempre meno operativo. All’erede spetterà il compito di decidere se tenere un’azienda con manager o venderla.
3) Inserire in azienda nuovi soci che possono anticipare una liquidazione (es. socio che acquisto quote) o rendere più solida la società (es. socio in aumento capitale con opzione però di futura vendita).