Un altro tema che affrontiamo spesso nelle operazioni di cessione ed acquisizione di azienda è il passaggio generazionale.
Come tutti sappiamo il tessuto economico italiano è quasi totalmente composto da PMI a conduzione familiare.
Ci sono molti imprenditori che hanno partecipato con successo al boom economico italiano nel secondo dopoguerra che oggi si trovano ad affrontare il tema del passaggio generazionale.
Spesso e volentieri consigliamo all’imprenditore che affronta questa fase della vita di considerare anche la cessione d’azienda senza necessariamente coinvolgere i figli nella continuità di un progetto che con grande probabilità non rientra nei loro interessi o nelle loro capacità.
Di seguito alcune considerazioni che a parere nostro vanno valutate al fine di prendere la giusta decisione:
- Da statistiche consolidate a livello mondiale, nell’80% dei casi il passaggio generazionale non ha successo. Da questo risulta quindi che il consiglio di vendere l’azienda è un suggerimento che nell’80% dei casi è corretto. Un dato così negativo è dato dal fatto che l’imprenditore difficilmente riesce a svolgere un’attività di delega ed affiancamento verso i figli nel momento del passaggio quindi quando lui viene a mancare l’azienda perde un riferimento che i figli non riescono a compensare.
- Nella vendita abbiamo un corrispettivo in denaro che ha la dote di avere un valore certo e divisibile. Questo significa eliminare i problemi nel passaggio generazionale ereditario. Eliminare un possibile conflitto in fase successoria ha un valore inestimabile che comprende molto bene chi ha vissuto queste problematiche che spesso compromettono totalmente i rapporti familiari con effetti deleteri anche sull’azienda.
- L’imprenditore chiude il cerchio. A nostro parere è compito dell’imprenditore quello di pianificare anche la propria uscita e la migliore continuità aziendale. Con la vendita c’è un punto fermo e di chiusura con l’attività aziendale e la possibilità di passare in modo pacifico le proprie risorse alla famiglia.